ANTONIO LAGHEZZA, Sulle rive del Cielo
Prefazione
In questa calda primavera faccio il mio solito pisolino pomeridiano quando inaspettatamente mi chiama l’Altissimo – il Capo, familiarmente. Mi catapulto ancora assonnato da Lui pensando a cosa possa esser mai successo: “Didier – esclama – prepara lo zaino e fa un salto nel mondo dei vivi perché c’è un tuo amico che continua a chiedere di te, si interessa tutti i giorni di argomenti Sensibili; ha già scritto diversi libri e addirittura sembrerebbe che di recente abbia intenzione di pubblicarne un altro! Ha deciso di svelare tutto ciò che avviene nella nostra Organizzazione ed in particolare nel Reparto produzione Sogni”. Gli faccio subito presente che io da più di un anno ho perso tutti i contatti con il mondo dei vivi e che non saprei chi possa essere, ma Lui irritato mi risponde: “Non ti dice niente un certo Antonio La, La….!! Vabbè, il cognome non mi viene, non lo ricordo. In ogni caso sono anni che lo teniamo sotto controllo. Di certo sappiamo che l’ultima volta gli Angeli l’hanno sorpreso a confabulare con il Nemico Corruttore di notte, tentando di carpire informazioni sul Tempo o peggio sulla Morte. E tu sai bene quanto quest’ultima sia permalosa e vendicativa, come tutte le donne del resto – il Capo sorride toccandosi la barba -.
Ma soprattutto vuole coinvolgere tutti con questa sua fissazione e sembrerebbe che stia già facendo proseliti tra i suoi vecchi lettori. Insomma, caro Didier, questo Gentiluomo sta dando un po’ fastidio; fa troppe domande e potrebbe compromettere l’immagine del nostro Apparato. Senza troppi giri di parole, lo sai, Io bado al risultato: voglio sapere tutto di questo soggetto ed entro 48 ore esigo una relazione dettagliata!!!”.
Cristoforo Russo